Arrival (Colonna Sonora)

Arrival (2016) è un film che periodicamente rivedo scoprendo sempre un dettaglio in precedenza inosservato. O inascoltato. È la storia, tratta da un racconto di Ted Chiang, dell’arrivo sulla Terra di dodici oggetti alieni e del tentativo di una linguista, arruolata in fretta e furia dall’Esercito Americano, di stabilire un contatto con gli esseri che abitano l’astronave. Mentre impara con difficoltà il linguaggio utilizzato dagli alieni, la protagonista comincia ad avere esperienze di memorie future, ricordi di un tempo non ancora trascorso (se si intende il tempo in senso lineare e direzionale, come lo intendiamo comunemente). Questo accade perché, secondo l’ipotesi di Sapir-Whorf utilizzata nel film nella sua interpretazione più estrema, «il modo di esprimersi determina il modo di pensare» e quindi di avere esperienza del mondo (Le lingue sono «modi di guardare il mondo» — Károly Kerényi). Gli ospiti giunti sulla Terra utilizzano un linguaggio che altera la percezione umana lineare del tempo, da qui le memorie della protagonista relative a eventi della sua vita non ancora avvenuti.

La colonna sonora gioca un ruolo importantissimo nella fascinazione che Arrival continua a esercitare su di me. On the Nature of Daylight di Max Richter stabilisce subito il tono del film (verrà riproposta alla fine, a chiudere il cerchio) e quasi fa passare in secondo piano lo stupendo lavoro di Jóhann Jóhannsson, l’autore della colonna sonora originale — peccato che a causa di On the Nature of Daylight, il lavoro dell’autore islandese non abbia potuto essere ammesso alla corsa agli Oscar … . 

Data l’importanza della comunicazione e del linguaggio nella narrazione della storia, Jóhannsson ha utilizzato voci e coro cercando di distanziarsi da esempi più illustri come questo.

Qui c’è un assaggio del suo approccio alla storia narrata in Arrival.

E in questo articolo, una bella intervista sul suo lavoro.
Se non avete ancora visto il film, guardatelo. Nel momento in cui scrivo è disponibile anche in streaming su Amazon Prime, compreso nell’abbonamento, o su YouTube a pagamento.